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sabato 3 dicembre 2016

Riflessioni, agli sgoccioli, sul referendum costituzionale: i motivi di un NO alla riforma proposta dal governo Renzi



Domani si voterà finalmente sulla riforma costituzionale proposta dal governo Renzi. Si è trattato di un tema fortemente dibattuto negli ultimi mesi per lo più in termini poco chiari per via della sua estrema politicizzazione (in senso di identificazione partitica, di corrente o di singoli personaggi influenti) e a causa della frequente manipolazione dei contenuti dovuta all’uso spregiudicato di considerazioni contingenti e di contesto completamente fuori tema.
Il secondo aspetto, in particolare, ha reso il dibattito particolarmente squallido, vilipeso nei suoi contenuti ultimi e banalizzato da fiumi di paure, minacce, insulti in un’atmosfera da fine dei tempi cui ormai, dopo le vicende della Brexit Britannica e dell’elezione di Trump, siamo ormai tristemente abituati.
L’identificazione che il Presidente del Consiglio Renzi ha voluto sin dall’inizio tra la riforma e il giudizio sull’operato del suo governo (la cui prova lampante è l’unione in un unico quesito di questioni molto diverse) ha prodotto quindi una catena di conseguenze nefaste che hanno gravemente inficiato la serietà del dibattito e la chiara comunicazione dei suoi contenuti.