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sabato 4 gennaio 2014

Relativismo e universalismo. Riflessioni per l'impostazione del problema filosofico della Verità e del Bene.


Ripropongo qui un articolo scritto circa un anno fa per la Rivista Koiné focalizzato sulla dicotomia relativismo-universalismo.

Rimango sempre più fermamente convinto che la questione filosofica fondamentale da cui muovere per dare un orizzonte di senso alla realtà che ci circonda, saperla interpretare e quindi adoperarsi per poterla modificare, ruoti attorno al problema della verità.
Nello scritto che segue esprimo quella che vuole essere l'impostazione generale del problema. Chiariti i presupposti è poi possibile procedere oltre e dare linfa, sulle scie di una tradizione filosofica di lungo periodo, ad una filosofia della verità in cui venga compiutamente definita l'ontologia umana (ovvero la natura specifica dell'essere umano). 
Riconosciuta l'esistenza di una specifica ontologia umana è possibile avviare una critica radicale delle strutture sociali e interrelazionali della società contemporanea.



Relativismo e universalismo astratto: le due facce speculari del nichilismo. Bene e Verità come concetti “rivoluzionari” alla base di un universalismo sostanziale e di una critica radicale del capitalismo.


Introduzione

La cultura dominante dell’Occidente capitalistico si manifesta come un’unità inscindibile e complementare di relativismo ed universalismo astratto.
Per comprendere come questi due “caratteri” della cultura, dell’ideologia e della simbologia occidentale presentino una forte complementarietà, bisogna dapprima definirli correttamente. Se in apparenza si pongono come contrastanti, in realtà, il relativismo e quel tipo di universalismo che definisco “astratto” non sono altro che due facce di una stessa medaglia: quella del nichilismo. Scetticismo antiveritativo e disincanto di fronte alla realtà, da un lato; affermazione della libertà assoluta come valore procedurale e contemporaneo “colonialismo” culturale delle categorie liberali occidentali, dall’altro, si fondono nel comporre la natura di quello che si potrebbe definire in prima approssimazione “occidentalismo”. Tale termine naturalmente non indica affatto la cultura occidentale nella sua straordinaria e feconda stratificazione dai Greci ad oggi, bensì l’insieme di ideologie interne all’attuale paradigma culturale integrato nell’occidente capitalistico.